29/09/2002
Intro
Return Of Ravens
Shadowshires
Solitude
Leave A Room
Sorcerers
Can Die No More
Nathalie And The Fireflies
Let Us Go As They Do
Down The Nile
Outro
Daniel Brennare - vocals, guitar
Mikael Larsson - bass
Johan Oudhuis - drums
Christian Saarinen – keyboards
Guests:
Magnus Sahlgren – guitars
Jennie Tebler – backing vocals, lead vocals
on “Sorcerers”
Ulf Wahlberg – Keyboards
play audio- samples: http://www.blackmark.net/img/4Pack/Lotmix.mp3 

samples of three songs ("Down the Nile", "Sorcerers", and "Nathalie And the Fireflies")

The Neonai was recorded with producer Ulf Wahlberg at Stockholm's XTC studios, and is set for release on August 26th through Black Mark Production.

Featuring return guest appearances by former TIAMAT/DISMEMBER guitarist Magnus Sahlgren (who appeared on 1999's Forever Autumn) and vocalist Jennie Tebler (who guested on "Lady Rosenred" off 1997's A Crimson Cosmos)

LAKE OF TEARS: "The Neonai"              www.lakeoftears.net                     / Audioglobe

 

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Lake Of Tears live Z7 metal Dayz 2006
Ritornano i gothic metallers!(?) Lake Of Tears con un album interlocutorio che lascia non pochi dubbi su una band dal passato di band death metal; questo è il quinto album che peraltro è pure di difficile reperibiltà in virtù di non eccellente lavoro della Black Mark che è l'attuale etichetta dei nostri. Ma veniamo al disco , e subito vi dico che è un lavoro che ci propone la band che ancora non ha trovato una vera identità; beh.....ma se non badate a questo possiamo subito notare come i nostri siano bravi a destreggiarsi all'interno di songs dal sapore dark ottantiano diretto discendente dei grandi Sister of Mercy ma sono anche strepitosi nel saper creare atmosfere a là Pink Floyd. 
 
Proprio la band di David Gilmour sembra la grande fonte di ispirazione dei Lake of Tears; abbondanza di chitarre acustiche, chitarre elettriche ben suonate con effetti tipici a là Gilmour e atmosfere molto Floydiane.C'è da segnalare l'eccellente produzione che è supportata dagli ottimi arrangiamenti che sebbene siano lontani dai canoni metal sono molto curati .
 
Mi ricordano un pò i Tiamat in alcuni passaggi, forse perchè anche loro hanno seguito un percorso simile; per quanto riguarda le songs, vi dico subito che Return of Ravens anticipata da uno splendido intro è una SONG DARK molto Sister of Mercy oriented cosi come "Can Die no More" che vede i nostri alle prese con sintetizzatori in pieno stile 80's e chitarre poco graffianti sorrette da una sezione ritmica precisa e mai devastante. Ma come dicevo prima l'ombra dei Pink Floyd aleggia su quasi tutti i pezzi. Anche le melodie vocali hanno poco in comune col dark e gli unici episodi degni di nota sono quelli segnalati. Songs come "Let us go as they do" sembrano suonata da un'altra band se ascoltiamo le prime 2 songs del cd. I nostri mancano proprio di identità...in ogni caso questo disco è consigliatissimo ai fans delle atmosfere Pink Floydiane ma anche a coloro che hanno apprezzato gli ultimi lavori dei Tiamat

review by Salvo "Lovedeath" Russo  


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