“Liturgia
Haeresis” è il terzo full dei brasiliani Patria.
Direttamente dalla terra dei Sepultura i nostri non ci
devastano le orecchie con il feroce thrash/death (poi
tribal-post-hardcore ecc..??!?) sound dei fratelli Cavalera ma
ci riporta in mente il freddo gelo del Black Metal made in
Scandinavia.
Photo
by Jeferson Bonatto
A
prescindere dalla posizione geografica l’album in questione si assesta
sullo stesso livello di altre migliaia di dischi usciti dal 1990 ad oggi
e non aggiunge veramente nulla di nuovo. Per molti è un pregio, per
altri è un difetto imperdonabile. Ad essere sinceri analizzando il
disco non si nota nessun “picco” compositivo o grande intuizione da
farti sobbalzare dalla sedia. Diciamo solo che il duo composto da
Triumphsword (voce) e Mantus (strumenti), di certo innamorati dei fiordi
norvegesi, fanno il loro “sporco lavoro” regalandoci 10 brani di
puro black metal con tutti i cliché del genere: chitarre in tremolo
picking, blast beat e screaming tagliente.
Danno
fine alla ripetitività brani come “Legio Mortis Nostrae” o la
quarta “Nevoeiro” dove si nota una sorta di vena “liturgica” e
piu ragionata. Il riffing a volte si fa meno aggressivo come nel
particolare arpeggio dell’ottava traccia “Umbra Patri”.
Sono
convinto che analizzare un disco del genere abbia veramente poco senso.
Si tratta certamente di musica per cultori e sfegatati seguaci di un
certo modo di fare Black Metal. Anche i Patria lo sanno ed è di certo
la passione che spinge questi musicisti a continuare a percorrere questa
strada!
Concludo
lasciandovi con delle domande: abbiamo effettivamente ancora bisogno di
dischi del genere? Il Black Metal degli anni ’90 ha già espresso
tutto il suo potenziale? Lascio ad ognuno di voi le proprie risposte. Io
ho le mie..ma le tengo per me!